Prosegue la riscoperta dell’archivio del monastero di S. Cristina in Senigallia, in cui sono custoditi una grande quantità di autografi del compositore marchigiano Giovanni Morandi, amico e collaboratore di Rossini, sposato con la famosa cantante lirica Rosa Morolli (acclamata interprete delle opere di Rossini, Mozart, Cimarosa e Paisiello) e insegnante di organo delle monache dello stesso convento. In questo capitolo sono presentate le trascrizioni organistiche di brani operistici, redatte dal Morandi ad uso delle monache sue allieve (testimonianza incontestabile di quanto la musica operistica potesse giungere anche all’interno della clausura!). Morandi trascrive ed adatta all’organo sinfonie e arie dei maggiori operisti dell’epoca, Rossini in primis, ma anche Verdi, Donizetti, Pacini, rivelandoci tra l’altro interessanti aspetti sulla prassi esecutiva degli stilemi teatrali, nella realizzazione delle cadenze o delle variazioni nelle arie. Federica Iannella, specialista del repertorio ottocentesco, si avvale dello strumento di Giacomo Bazzani del 1856, esempio marchigiano dell’estetica organistica teatrale.