Questo progetto nasce dalla comune passione degli esecutori per la musica operistica. Dalle trascrizioni delle ouvertures per pianoforte a quattro mani (Ed. Ricordi) e dall’analisi delle partiture originali, i due interpreti hanno cercato - ripercorrendo la prassi esecutiva dell’epoca - di imitare le peculiarità del linguaggio orchestrale tramite i timbri e gli accorgimenti espressivi dell’organo di Padre Davide da Bergamo, universalmente riconosciuto come il simbolo della ‘teatralità organistica’. Questo strumento rappresenta dunque il corrispettivo ideale dell’orchestrazione verdiana, modello di sonorità strumentale profondamente italiana e diversa da ogni altra europea.